Il giro
della Corna Piana è forse l'itinerario scialpinistico più bello tra quelli
da me conosciuti nelle Orobie. Il susseguirsi di meravigliosi panorami, la
varietà delle zone attraversate, l'alternanza di tre salite (ebbene
sì, bisogna rimettere le pelli due volte) e di tre discese lo rende
estremamente interessante. La discesa del Vallone del Mandrone e quella finale sulle piste
abbandonate di Valcanale sono di solito molto appaganti. La gita, pur essendo
lunga e fisicamente impegnativa, non presenta
difficoltà alpinistiche eccessive ed è molto frequentata. Essa va comunque
affrontata con neve sicura e
con buone condizioni di visibilità. Il periodo migliore per effettuare questo itinerario va da metà febbraio a metà marzo.
Foto
1 (marzo 1998) - Abbandonata la pista si sale verso il Passo di
Corna Piana.
Percorrere la Valle
Seriana in direzione Valbondione. Superato il paese di Ardesio prendere a
sinistra il bivio per Valcanale (metri 987). La zona rimane nei mesi invernali a lungo in ombra, tanto che,
poco prima del paese sulla sinistra, si trova il nevaio posto a quota più
bassa di tutte le Orobie. Oltrepassare l'abitato e parcheggiare al termine
della strada asfaltata. A seconda dell'innevamento è possibile a volte
continuare in auto per qualche centinaio di metri, seguendo la strada che
porta alla partenza degli impianti sciistici, da qualche anno non più
funzionanti.
Seguire la
strada sino ad arrivare ad un ponticello in corrispondenza del quale, sulla
destra, inizia il
sentiero (Sentiero delle Orobie) che porta al Rifugio Alpe Corte. Oltrepassare
il ponticello e, seguendo sempre la carrozzabile, raggiungere in breve
la partenza di una seggiovia (metri 1200 circa). Risalire la pista di discesa sino ad
incontrare, a
quota 1600 metri circa, la valle che scende dal Passo di Corna Piana. Volendo
accorciare un po' la salita è possibile, subito dopo la stazione di partenza
della seggiovia, prendere a destra una stretta valle che porta più rapidamente in
quota. Abbandonare la pista e puntare in direzione ovest verso il Passo. Al
primo tratto abbastanza ripido, con neve a volte un po' difficile, segue una conca più pianeggiante ed infine un
ripido pendio finale che si risale sulla destra sino a giungere, con un'ultima
diagonale verso sinistra, al
Passo (metri 2130). Dal Passo è possibile raggiungere la vetta della Corna
Piana (metri 2302) o anche la cima del Pizzo Arera (metri 2512).
Foto
2 (marzo 1998) - La Baita del Neel (metri 1613)
Dal Passo
scendere in direzione ovest lungo il Vallone del Mandrone, verso la Casera di Vedro (metri 1674) che si
raggiunge dopo circa 450 m di entusiasmante discesa. Dalla Casera, rimesse le
pelli, prendere in direzione nord, guadagnare un centinaio di metri di quota e
poi piegare a destra (est) in direzione del Passo del Branchino
(metri 1821), che si raggiunge dopo aver aggirato un piccolo avvallamento.
Oltrepassare il Lago del Branchino (metri 1784) mantenendosi, con attenzione,
sulla sinistra (zona di distacco slavine).
Scendere ora in
direzione nord - est, sino a raggiungere, a quota 1613 metri, la Baita del
Neel. Questo tratto di percorso, a causa dell'esposizione, è quello dove la
neve è solitamente in condizioni peggiori. Dalla Baita piegare a destra
(direzione sud),
raggiungere una piccola radura pianeggiante, ed individuare le tracce di un
sentiero che, mantenendosi sostanzialmente sui 1600 metri di quota circa,
riporta, in direzione est, alla zona delle piste di discesa. Prestare attenzione, nel
tratto iniziale del sentiero, all'attraversamento di un paio di canalini, a
volte ghiacciati, che si affrontano in leggera discesa. Giunti ormai in vista delle
piste, si può scegliere di percorrere l'ultimo tratto mantenendosi in quota
oppure perdere ancora qualche decina di metri e risalire un tratto di pista.
In entrambe i casi si perviene ad un colletto (arrivo di un vecchio impianto)
dal quale si raggiunge brevemente la Baita di Piazza alta (metri 1650).
Dalla baita,
tolte per l'ultima volta le pelli, si raggiunge la pista già percorsa in
salita e si ritorna a valle.
Foto
3 (febbraio 1999) - Il tratto finale del sentiero che riporta alla zona delle
piste. Si intravede l'arrivo del vecchio impianto superato il quale si giunge
alla Baita di Piazza alta.
L'itinerario
può ovviamente essere percorso anche in senso inverso, risultando però,
a mio parere, meno interessante. In questo caso, anziché risalire le piste,
potrebbe essere conveniente percorrere il sentiero che porta al Rifugio Alpe
Corte (metri 1410) e prendere poi in direzione del Passo del Branchino.