Scialpinismo nelle Orobie

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Itinerario 16  -  PIZZO FARNO (2506 m)

Località partenza: Roncobello, località Capovalle (m. 1130 circa)
Dislivello: 1660 m con partenza da Capovalle, 1200 m con partenza dalle baite di Mezzeno
Tempo di salita: 5  ore
Esposizione: prevalentemente sud - ovest
Periodo: Febbraio - Aprile

La salita al Pizzo Farno è un classico itinerario, abbastanza frequentato, apprezzato soprattutto per la splendida discesa dalla vetta sino ai Laghi Gemelli. La cima può essere raggiunta salendo da Carona, con eventuale pernottamento al Rifugio Laghi Gemelli, o anche da Valcanale. L'itinerario che propongo è la salita da Roncobello passando per il Passo di Mezzeno. Durante gli inverni con innevamento "normale", la strada che sale da Roncobello alle Baite di Mezzeno è chiusa in località Capovalle ed è in parte sfruttata da una pista di fondo. Partire da Capovalle rende la gita particolarmente lunga e faticosa. In totale bisogna prevedere quasi 1700 m di dislivello e circa 7 - 8 ore per completare la gita. Più conveniente risulta effettuare la gita quando almeno un tratto di strada è percorribile in auto, solitamente da marzo in avanti.

Foto 1 (febbraio 2001) - Il Pizzo Farno visto dal Passi dei Laghi Gemelli in condizioni di abbondante innevamento.

Percorrere la Valle Brembana seguendo le indicazioni per Piazza Brembana e poi per Roncobello. Oltrepassare il paese sino a giungere alla frazione di Capovalle. Se la sbarra è aperta proseguire lungo la strada che porta alle Baite di Mezzeno sin dove possibile (vedi anche itinerario n. 12).

Lasciata l'auto seguire la carrozzabile sino a giungere alla conca delle Baite di Mezzeno (m. 1591). Percorrendo l'ultimo tratto di strada prestare attenzione, sulla sinistra, ad un paio di ripidi canaloni che frequentemente scaricano delle piccole slavine. Al termine della strada proseguire lungo la stessa direzione per qualche decina di metri sino ad attraversare una valletta. Piegare quindi a sinistra e salire in direzione nord - ovest, seguendo le tracce del sentiero estivo sino a raggiungere una serie di piccole costruzioni per la raccolta di acqua. Questo tratto dell'itinerario, a causa dell'esposizione a sud, risulta parecchie volte poco innevato.

Foto 2 (aprile 2002) - I Laghi Gemelli ancora ghiacciati.

Superati i piccoli bacini prendere a destra e proseguire in direzione nord - est, passando sopra la sopra la Baita delle Foppe (m. 1864) ed attraversando così tutto il versante sud - est del Monte Spondone (zona di possibile pericolo valanghe). Piegando leggermente verso nord si raggiunge una piccola conca pianeggiante dalla quale è ben evidente il pendio che porta al Passo di Mezzeno (m. 2142). Raggiungere il Passo superando il tratto finale abbastanza ripido. Dal Passo si apre una bellissima vista sui Laghi Gemelli e sulla vetta del Farno che, vista da qui, sembra ancora particolarmente distante.

Tolte le pelli (e superato il possibile sconforto per la meta ancora così lontana) seguire per un breve tratto, in direzione nord, le tracce del sentiero che conduce al Rifugio Laghi Gemelli, poi piegare a destra e, dopo aver disceso una breve valletta, con una lunga diagonale a mezza costa ed in leggera discesa portarsi sino alla base del pendio finale che sale alla vetta (vedi foto 3).

Foto 3 (aprile 2002) - Dalla vetta sono indicati il percorso normale, a destra, che scende dal Passo di Mezzeno, ed il percorso più breve, a sinistra, che scende dal Passo dei Laghi Gemelli.

Rimettere le pelli e risalire l'ampio versante  sud - ovest del Farno valutando, in funzione delle condizioni della neve, l'itinerario migliore. Puntare verso l'evidente selletta situata a sinistra della cima e quindi in breve alla vetta che, di solito, può essere raggiunta sci ai piedi.

Volendo accorciare un po' la salita è possibile, anziché raggiungere il Passo di Mezzeno, salire al Passo dei Laghi Gemelli (m 2139, vedi itinerario n. 12). Dal passo è possibile scendere direttamente sino a raggiungere la base del pendio finale. Questo tratto in discesa va però affrontato con cautela, essendo ripido ed esposto al pericolo di slavine.

La discesa si effettua lungo lo stesso itinerario.

Foto 4 (aprile 2002) - Il tratto finale che porta alla vetta.

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