Nella zona
di Ca' San Marco sono effettuabili alcune interessanti gite scialpinistiche di
medio dislivello anche se le quote raggiungibili non sono molto elevate.
Foto
1 (marzo 1991) - Il Monte Ponteranica Orientale con indicato l'itinerario di
salita e di discesa visto dal Rifugio Ca' San Marco.
Negli
ultimi anni (inverni 2002 - 2003) tutta la conca è purtroppo diventata terreno
prediletto per le motoslitte che scorrazzano liberamente sino a raggiungere il
Passo di Verrobbio e la Valle d'Orta, con buona pace del Parco delle Orobie
Valtellinesi che lì ha i suoi confini. E' pertanto evidente che, soprattutto nei fini
settimana, la zona non può decisamente definirsi tranquilla.
Motoslitte a
parte, interessanti sono la salita al Pizzo Segade con discesa sino alle
Casere d'Orta e al Monte Tartano. La
salita al Monte Ponteranica Orientale è un itinerario di media lunghezza che
di solito riserva una bella discesa. La gita richiede neve ben assestata.
Prestare particolare attenzione al tratto pianeggiante che dal Rifugio porta
al Passo del Verrobbio. Il sovrastante pendio erboso rivolto a sud scarica
sempre delle slavine abbastanza consistenti.
Da ricordare che il Rifugio Ca' San Marco era una
casa cantoniera della via Priula. Questa strada, concepita ai tempi della
dominazione veneta e voluta dal priore Alvise Priuli, fu costruita nel
periodo 1592 - 1593 per collegare la
Valle Brembana con la Valtellina e con il cantone dei Grigioni. Essa partiva
da Porta S.Lorenzo a Bergamo e giungeva a Morbegno.
Foto
2 (febbraio 2003) - Il tratto finale della salita visto dal Passo del
Verrobbio.
Percorrere la Valle
Brembana seguendo le indicazioni per Mezzoldo - Ca' San Marco. La strada che
sale al Passo è di solito tenuta sgombra (almeno a stagione avanzata) dalla neve sino al nuovo Rifugio
Albergo, in prossimità del quale si parcheggia. Raggiungere il vecchio
Rifugio (m. 1830) e poi proseguire, in direzione ovest, seguendo le tracce del
sentiero estivo che sale al Passo del Verrobbio.
Dopo il lungo tratto
pianeggiante si supera con alcune diagonali un ultimo ripido tratto e si giunge al Passo del
Verrobbio (m. 2026) dove si possono ancora riconoscere i resti di vecchie
fortificazioni che risalgono alla prima guerra mondiale.
Foto
3 (marzo 1991) - Il ripido canalino finale che conduce alla cresta
Dal Passo prendere in
direzione sud, risalendo il facile pendio e guadagnando un centinaio di metri
di quota. Piegare poi a destra e, in leggera salita, attraversare un'ampia
conca sino a portarsi alla base dell'evidente ripido canale che porta alla
cresta ed alla vetta. Di solito conviene lasciare gli sci qualche decina di metri prima
della cresta.
La discesa si
svolge per il primo tratto lungo lo stesso itinerario di salita. Prima di
arrivare al Passo del Verrobbio, prendere a destra direttamente in
direzione della Casera di Cul scegliendo, in funzione della neve, la zona
migliore per la discesa. Se la neve lo consente si può arrivare quasi sino
al lago di Valmora (m. 1546). Da qui, rimesse le pelli, risalire lungo la
strada carrozzabile ed in breve giungere al parcheggio.
Volendo
allungare un po' la gita è possibile, dal Passo del Verrobbio scendere,
mantenendosi un po' sulla destra, lungo il versante valtellinese.
Foto
4 (febbraio 2003) - Il primo tratto di discesa dal Passo di Verrobbio verso il
versante valtellinese.