Classica e
molto frequentata gita, a volte considerata per la sua relativa semplicità
"gita di inizio stagione", "gita di ripiego quando il tempo è brutto" oppure da fare
"tanto per salvare la domenica", palestra preferita per gli
allenamenti (di giorno e di notte) degli scialpinisti agonistici, negli ultimi
tempi (inverno 2004) è balzata agli onori della cronaca locale a seguito
dell'emanazione della legge che, tra le altre norme, vieta agli scialpinisti
la risalita delle piste battute.
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altre foto dell'itinerario - gennaio 2004
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altre foto dell'itinerario - gennaio 2016
Foto 1
(gennaio 2004) - Il tratto di itinerario che attraversa il bosco poco sopra la Baita
Pagherolo, prima di
sbucare sopra l'arrivo degli impianti.
E' infatti
lungo queste piste che i Carabinieri (febbraio 2004) hanno realizzato "appostamenti
contro gli scialpinisti che di notte scendono dal Timogno e dal Vodala"
per "rendersi conto del fenomeno", suscitando non poche proteste da parte degli stessi.
Divieti ed
appostamenti a parte, la salita al Timogno rimane comunque un itinerario molto
interessante. Ad un primo tratto che si svolge lungo una pista
battuta, segue l'attraversamento di un fitto bosco di abeti, oltrepassato il
quale si affronta il ripido tratto finale che, nella sua parte finale, può
risultare anche discretamente impegnativo.
Salire la Val
Seriana in direzione di Valbondione, poco oltre Gromo deviare a destra e
raggiungere gli Spiazzi di Boario.
Foto 2
(gennaio 2004) - Appena usciti dal bosco. Sullo sfondo si intravede la cima.
La prima parte
della salita, sino all'arrivo degli impianti, può
essere effettuata risalendo completamente la pista principale che termina in
corrispondenza della partenza della seggiovia che si trova sulla destra del
parcheggio (guardando verso la Cima).
E' comunque più
interessante prendere l'ampia
pista che inizia alla sinistra del parcheggio, che va risalita per tutto il suo primo tratto rettilineo.
In
corrispondenza della curva a sinistra della pista, prendere a destra le tracce
del sentiero
che, attraversando il bellissimo bosco di conifere, porta dapprima alla la Baita
Pagherolo (m 1437), che si trova vicino alle piste, e successivamente, dopo aver attraversato
un altro bellissimo tratto di bosco, poco sopra l'arrivo degli impianti di
risalita.
Proseguire in
direzione sud - est sino a raggiungere il crinale che scende dalla vetta, raggiunto il quale si apre una splendida
vista verso la pianura.
Risalire il pendio tenendosi sempre sulla destra, in corrispondenza
dello spartiacque.
A causa del gran numero di
sciatori che percorre questo itinerario, il tratto finale risulta quasi sempre
"lisciato" e duro ed è pertanto da percorrere con attenzione.
Foto 3
(Gennaio 2004) - Il tratto finale dell'itinerario
Il panorama che si gode dalla vetta
è suggestivo ed è dominato dalla parete nord della Presolana e dalla
sottostante Valzurio, ancora miracolosamente "non sviluppata" e
"non valorizzata" da alcun impianto di risalita.
In direzione
ovest si scorge la Valcanale, sulla quale incombe la parete nord est dell'Arera,
e più a destra gli invitanti pendii che salgono verso la Corna Piana.
Foto
4 (Gennaio 2004) - Il tratto di itinerario dall'arrivo degli impianti sino
alla cima.