Lasciare
sotto le pelli i 1600 metri di dislivello di questo itinerario è sempre una
grande soddisfazione, soprattutto per gli scialpinisti come me, sempre a corto
di fiato. Il percorso può comunque risultare faticoso anche per sciatori
allenati. La Valle d'Inferno infatti, a parte un breve tratto centrale, presenta
sempre una pendenza notevole.
Foto
1 (giugno 2001) - La fotografia è stata scattata dalla vetta del
monte Venturosa. E' visibile tutta la Valle d'Inferno, con la parte di
itinerario compresa tra la partenza da Ornica e la Bocchetta
d'Inferno.
L'itinerario si divide in due parti: la prima,
dalla partenza alla Bocchetta d'Inferno esposta a sud - est, la seconda, sino
alla vetta, esposta a nord in ambiente più "severo". Non è facile trovare le condizioni di neve ideali
per questa gita. Per apprezzarla al meglio bisognerebbe partire con gli sci ai
piedi da Ornica. A causa della quota del paese, questo non è possibile tutti
gli anni. La neve deve inoltre essere stabile. Dopo nevicate abbondati il
tratto compreso tra 1400 e 1700 m. circa è a rischio di slavine che si
staccano dai canaloni che scendono dal monte Pescaniello. L'esposizione del
tratto sino alla Bocchetta facilita una veloce trasformazione del manto nevoso
ma anche il formarsi di neve "marcia".La salita al
Pizzo dei Tre Signori è pure un classico itinerario estivo. La Valle
d'Inferno è un vero paradiso per marmotte e stambecchi.
Foto
2 (marzo 1994) - La Bocchetta d'Inferno e, a sinistra, la vetta del Pizzo dei
Tre Signori visti dall'inizio della Valle d'Inferno.
Percorrere la Valle
Brembana sino al paese di Piazza Brembana, poi seguire le indicazioni per
Ornica. Oltrepassare il paese e parcheggiare al termine della strada
carrozzabile (m. 960 circa).
Seguire la
mulattiera che parte dal parcheggio. Dopo pochi minuti si incontra un bivio in
corrispondenza di una santella. Prendere a sinistra attraversando un
ponticello e poco dopo a destra in modo tale da uscire dalla fascia boscosa e
trovarsi così in terreno aperto (m. 1050 circa). Salire il ripido pendio in direzione nord - ovest,
guadagnando circa 150 metri di quota sino ad arrivare ad un grosso masso in
corrispondenza del quale inizia un tratto meno faticoso. La Valle d'Inferno e la
vetta sono ora ben visibili. Proseguire
sino a raggiungere un tratto quasi pianeggiante in corrispondenza del quale un
piccolo ponte in legno permette di passare sulla destra della valle. Superata
una cappelletta la salita si fa di nuovo ripida. Salire sempre lungo la stessa direzione sino a raggiungere la baita Ciarelli (m.
1629).
Un tratto particolarmente ripido si supera risalendo il costone
di destra o uno stretto canalino centrale. Raggiunta la Bocchetta d'Inferno
(m. 2306) prendere a sinistra e salire il versante nord del Pizzo lungo la valle che sale dal sottostante
Lago dell'Inferno. Risalire la valle per un centinaio di metri, poi piegare in
diagonale a destra sino a portarsi sotto la vetta. Con una serie di diagonali
superare gli ultimi 50 (e più faticosi) metri di dislivello e raggiungere la
vetta.
Foto 3 (marzo 1994) - Siamo a quota 1350 circa.
A sinistra si apre la Valle d'Inferno, alla sua destra i canali dove è
possibile la caduta di slavine.
La discesa si
effettua lungo lo stesso itinerario.